ultra trail, les anciens addicts sont très présent dans le domaine de la course

Ultra-trail: quando gli ex tossicodipendenti trasformano la loro dipendenza in libertà

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Dall’abisso della dipendenza alle vette della resilienza

Alcune storie ispirano più di altre. Sono le storie di uomini e donne che hanno sfiorato la distruzione con l’alcol, le droghe, la cannabis o il tabacco, e persino con i videogiochi(Clément Deffrenne ), e che poi hanno trovato un percorso di rinascita in uno sport estremo come l’ultra-trail.
Correre per 80, 100, a volte 160 chilometri su montagne ostili sembra una follia per molti. Ma per questi ex tossicodipendenti è un modo per dimostrare che si sono presi la loro rivincita sulla vita, che la loro energia, un tempo inghiottita dalla dipendenza, viene ora messa a frutto in modo positivo.

L’ultratrail è più di una gara: è una terapia, uno sfogo, una nuova dipendenza… ma una dipendenza costruttiva.

Perché l’ultratrail attira gli ex tossicodipendenti

Un’intensità che sostituisce quella delle sostanze

In passato, le droghe, l’alcol o la cannabis ti davano sensazioni forti. I runner possono testimoniare che la corsa ultra-trail dà loro quella scarica di adrenalina ed endorfine, ma questa volta senza alcun pericolo per la salute.
Lo sforzo estremo, il dolore accettato, la fatica trascesa diventano un nuovo modo di accedere a un secondo stato, uno stato di coscienza espanso.

Una disciplina che salva la vita

La dipendenza è l’assenza di controllo. Gli ultratrailer fanno l’opposto: uno stile di vita rigoroso, un allenamento metodico, una dieta attentamente monitorata, un sonno ristoratore.
Sostituendo i vecchi rituali con una sana routine, questi atleti stanno ricostruendo la loro identità attorno al rigore e al rispetto per il proprio corpo.

Un obiettivo chiaro

Mentre la dipendenza ti blocca in una spirale senza fine, l’ultra-trail running ti offre tappe precise: i primi 20 km, la maratona e poi una gara leggendaria come l’UTMB. Ogni tappa raggiunta aumenta la tua fiducia e ogni traguardo convalida l’idea che tutto è possibile.

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Dalla dipendenza distruttiva alla dipendenza costruttiva

Non sempre si supera una dipendenza cancellandola. Spesso la si sostituisce.
Per questi corridori, la dipendenza dalle sigarette o dall’alcol si è trasformata in una passione per la corsa su lunga distanza.
La grande differenza?

  • Prima: perdita di salute, isolamento, senso di colpa.
  • Ora: muscoli più forti, una comunità affiatata, orgoglio personale.

La dipendenza non è scomparsa, ma si è trasformata in un’energia che ci spinge verso l’alto.

Il ruolo della mente: gestire il dolore nello stesso modo in cui si gestisce la mancanza

I corridori di ultra-trail imparano a domare il dolore fisico, a parlare con il proprio corpo quando piange per fermarsi. Questo processo è molto simile alla gestione del desiderio quando si smette di assumere una sostanza: accettare il desiderio, guardarlo, lasciarlo andare.
Ogni chilometro è una vittoria sulla vecchia vita.
Ogni passo in montagna diventa una metafora: “Se riesco a superare questo passo senza fiato, posso anche superare i miei vecchi demoni”.

Testimonianze e storie ispiratrici

  • Marc, 42 anni, ex alcolista: “Bevevo dalla mattina alla sera. Oggi corro per 100 km sulle Alpi. L’alcol mi stava distruggendo, l’ultra-trail mi sta ricostruendo”.
  • Sophie, 35 anni, ex consumatrice di cannabis: “Pensavo di aver bisogno di fumare per gestire lo stress. In realtà, è stato grazie allo sforzo e alla natura che ho trovato la mia pace”.
  • Yann, 50 anni, ex fumatore: “Ho fumato due pacchetti al giorno per 25 anni. Il giorno in cui sono riuscito a finire la mia prima ultra, ho capito che non ero più prigioniero di nulla”.

Queste storie molto reali dimostrano che la dipendenza può essere una forza trainante per superarla.

Perché questa storia ci tocca così tanto

Perché ci ricorda che dietro ogni dipendenza si nasconde un potenziale incredibile.
Tabacco, alcol e droghe non sono inevitabili. Semplicemente mascherano una forza interiore che aspetta di essere liberata.
L’ultra-trail running è un’illustrazione spettacolare di questo potenziale.

Ma non tutti hanno la possibilità o la voglia di correre per 150 km in montagna. La buona notizia è che ci sono altri modi per riprendere il controllo della tua vita e dare un calcio alle tue dipendenze.

MyLaserTabac: un’altra via per la libertà

Noi di MyLaserTabac crediamo che tutti meritino una seconda possibilità.
Il nostro metodo si basa sulla riflessologia auricolare combinata con il laser, una tecnologia moderna e delicata che stimola punti precisi dell’orecchio legati allo stress e alla dipendenza.

Come funziona?

  • Un raggio laser indolore agisce sulle zone riflesse.
  • Queste stimolazioni inviano al cervello segnali di rilassamento e liberazione.
  • Il risultato è una riduzione del desiderio, dell’ansia e della motivazione.

Le dipendenze che trattiamo

  • 🚭 Tabacco: niente più sigarette, catrame e nicotina.
  • 🍫 Zucchero: metti fine alle voglie irrefrenabili che danneggiano la tua salute.
  • 🍷 Alcol: riprendi il controllo delle tue scelte e delle tue serate.
  • 🌿 Cannabis: voltare pagina senza soffrire di sintomi di astinenza.
  • 😌 Stress: imparare a scaricare la pressione senza ricorrere a soluzioni sbagliate.

Proprio come gli ultratrailer trasformano l’energia negativa in forza positiva, il nostro metodo trasforma la mancanza in serenità.

Conclusione: ognuno ha la propria vetta da scalare

Alcune persone scelgono di correre sulle montagne per dimostrare di essere libere. Altri scelgono un metodo dolce ed efficace per smettere di fumare, bere o fare uso di droghe.
L’obiettivo essenziale è lo stesso: ritrovare la propria dignità, la propria salute e il piacere di una vita senza catene.

👉 Non è necessario correre un ultra-trail per voltare pagina. Con MyLaserTabacpuoi tagliare il tuo traguardo personale: quello della libertà.

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